Tutta Colpa dell’ Alfredo

Colpa dell’ Alfredo se con quel suo Motorola inopportuno mi fa sciupare l’ennesima occasione buona per gustarmi tutta per intera la Bea. Ci sono andato apposta al suo Bar dopo le 22, so che la sua auto è KO ed un passaggio fino a casa non lo rifiuterà di certo, magari accetta pure di gustarci una pizza nella solita Pizza in Piazza, la mia preferita!

Sabato sera all’ora di chiusura del Bar la sua Corsa, ricoverata presso il meccanico di fiducia per una fastidiosa anomalia, non le era ancora stata riconsegnata, povera Bea appiedata, la sua dimora dista una decina di chilometri, a quell’ora i bus non sono più in servizio, i tassisti sono come delle sanguisughe, la povera Bea dovrà chiedere un passaggio a qualche cliente ritardatario ma a chi, visto che quei tre son tutti sbronzi?
Per fortuna c’è Sognolotto sempre pronto ad approfittarsene in qualsiasi occasione, l’idea di accompagnare a casa il sabato sera la Bea mi lusinga parecchio tanto, la mia auto è appena uscita dall’autolavaggio pulita fuori e profumata dentro. Dieci minuti o poco più siamo in auto, sul lettore il CD di quel pianista un po’ stravagante, mi pare si chiami Giovanni, si, Giovanni Allevi che a lei piace molto. Con una musica così le posso offrire una serata in pizzeria che a lei piace molto e pure a me! Dopo la pizza chissà …

A metà strada le squilla il Motorola, era il meccanico che le comunica il termine dell’intervento sulla sua Opel, poteva passare a riprendersela anche subito. Ci mancava anche questa, con il cacciavite in mano fa miracoli, col telefono … si chiama Alfredo, è proprio il caso di dirlo, Colpa d’Alfredo.. Le suggerisco di far lasciare l’auto chiusa fuori l’officina nello spiazzo nella parte opposta della strada, avremmo recuperato le chiavi di scorta dopo la pizzeria, la Bea accetta, Alfredo acconsente.
Diavola per due, piccola a lei, media a me è la solita Moretti che a lei piace molto, dulcis in fundo un bel tirami su e un wischetto, quello solo per me tanto poi guida lei.

L’Allevi le suona in cuffia una musichetta che riesco appena a percepire, prima che gli scappi la lacrimuccia, timidamente le solletico il dorso della mano, d’istinto la sottrae, se la infila in borsa ed estrae il solito pizzino, me lo porge e infila di nuovo la sua mano sinistra sotto la mia. Alle 21 usciamo dal locale, recuperiamo chiavi e auto e ritorniamo verso casa sua. Ci son rimasto fin dopo la mezzanotte ma vi giuro, non abbiamo parlato di lotto, non abbiamo parlato per niente, quel che è successo in quelle tre ore e passa ve lo racconterò in una delle prossime puntate, vi lascio solo numeri.
I numeri di queste previsioni mi sono stati suggeriti dalla Bea senza alcun riferimento alle ruote su cui seguirli, per quello c’è Sognolotto!